Coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, il National Biodiversity Future Center (NBFC) rappresenta uno dei cinque centri nazionali di ricerca avanzata finanziati nell’ambito del PNRR (Missione 4, Componente 2, Investimento 1.4).
Il NBFC, primo Centro nazionale interamente focalizzato sulla biodiversità, aggrega una vasta rete di università, centri di ricerca, associazioni e altre entità private e sociali, coinvolgendo più di 1500 ricercatori e 48 enti partner. Questi collaborano per attuare interventi concreti, efficaci e tempestivi volti a fermare la perdita di biodiversità, contribuendo all’obiettivo di proteggere il 30% del territorio italiano entro il 2030 e di promuovere i processi di conservazione, restauro e valorizzazione della biodiversità sia nella scienza che nella politica. L’hub centrale coordina 8 diversi ‘Spokes’ distribuiti su quattro principali aree tematiche: Mare, Terra, Ambiente Urbano e Impatti. In particolare, lo Spoke 2, guidato dal CNR IRBIM, si dedica a definire e testare soluzioni per minimizzare la perdita di biodiversità marina nel Mediterraneo. Questo include la promozione di pratiche di pesca basate su principi scientifici, l’uso di tecnologie avanzate e big data, l’adozione di modelli di economia circolare, la creazione di biosensori intelligenti per l’identificazione di inquinanti e i loro effetti sulla biodiversità, il contributo alla strategia di restaurazione italiana e il trasferimento tecnologico al settore privato per stimolare opportunità nella ‘blue economy’. Si promuove inoltre l’innovazione in acquacoltura per mitigare gli impatti negativi sulla biodiversità marina, incluso lo sviluppo di nuovi mangimi alternativi, e lo sviluppo di biotecnologie marine sostenibili orientate alla conservazione della biodiversità. Infine, utilizzando il Framework europeo del Maritime Spatial Planning, si ambisce a sviluppare un piano italiano che adotti un approccio socio-ecologico e transdisciplinare, puntando a creare un’infrastruttura permanente di dati e servizi per la pianificazione spaziale marittima e a sviluppare tecnologie innovative multi-omiche per contrastare le nuove minacce alla biodiversità marina.
Partenariato coinvolto nel progetto:
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
CINECA
Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Aboca SPA Società Agricola
Stazione Zoologica Anton Dohrn
CMCC – Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
Politecnico di Milano
CORILA
Università degli Studi del Molise
CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
Università degli Studi della Tuscia
Dompé farmaceutici
Università degli Studi di Firenze
ENEA
Università degli Studi di Milano-Bicocca
ERSAF – Ente di Ricerca Scientifica ed Alta Formazione
Università degli Studi di Napoli Federico II
Fondazione CIMA – Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale
Università degli Studi di Palermo
Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige
Università degli Studi di Pavia
Fondazione IMC Centro Marino Internazionale ONLUS
Università degli Studi di Roma La Sapienza
Fondazione Ri.med
Università degli Studi di Sassari
FS Sistemi Urbani
Humanitas University
Università degli Studi di Siena
Infrastrutture SpA
Università degli Studi di Udine
Innomed srl
Università degli Studi di Verona
Istituto Italiano di Tecnologia
Università degli Studi Roma Tre
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Università del Salento
Novamont SpA
Università di Bologna
Università Campus Bio-Medico di Roma
Università di Genova
Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna
Università di Padova
Università Cattolica del Sacro Cuore
Università Politecnica delle Marche
INFN
Università di Torino
ENI
Università di Modena e Reggio Emilia
Università degli Studi di Salerno
Il progetto è istituito e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e svolge un’attività di importanza strategica nell’ottica di contribuire a raggiungere i traguardi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Il progetto LIFE ELIFE mira a migliorare la conservazione delle specie di elasmobranchi (squali e razze) promuovendo migliori pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale nel Mar Mediterraneo, attraverso la realizzazione di azioni pilota e dimostrative in diversi porti italiani.
Fornire all'Amministrazione Regionale ed agli operatori del settore informazioni di carattere tecnico-scientifico per una gestione razionale e sostenibile della pesca della vongola con draghe idrauliche.
Introdurre nuove conoscenze e tecniche di cattura efficaci mirate alla riduzione degli scarti da pesca riducendo l’impatto delle attività di pesca sull’ambiente lagunare.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.