La minaccia del riscaldamento climatico, alimentata dall’aumento di CO2 in atmosfera a causa della combustione di combustibili fossili per usi energetici civili, industriali e di trasporto, ha spinto la ricerca verso soluzioni tecnologiche innovative. Tra queste, lo stoccaggio geologico della CO2 (CCS) si presenta come una promettente strategia per mitigare gli effetti del cambiamento climatico a livello globale.
In Italia, ENI ha avviato un progetto pilota di CCS presso Ravenna, sfruttando formazioni geologiche marine che in passato ospitavano gas metano. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è stato incaricato dall’ENI di monitorare attentamente l’impatto ambientale di questa attività, sia nell’ambiente marino che nelle formazioni geologiche sovrastanti l’area di stoccaggio.
Il progetto Gastone, ideato e condotto dal CNR, ha l’obiettivo di valutare le potenziali conseguenze dello stoccaggio geologico di CO2 sull’ecosistema marino. Si articola in due fasi: una fase preliminare di pre-stoccaggio, volta a caratterizzare le proprietà e i processi oceanografici, biologici, biogeochimici e geologici dell’ambiente marino prima dell’inizio delle operazioni di stoccaggio, e una fase successiva di monitoraggio continuo durante le iniezioni di CO2, per identificare eventuali rilasci e possibili alterazioni ambientali.
Le attività di monitoraggio del progetto Gastone sono di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e la sostenibilità dello stoccaggio geologico della CO2. I dati raccolti contribuiranno a comprendere meglio i potenziali impatti di questa tecnologia sull’ambiente marino e a ottimizzare le procedure di stoccaggio per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici.
PRIZEFISH si pone l'obiettivo di affrontare la doppia sfida delle imprese di pesca italiane e croate e le organizzazioni di produttori di essere più sostenibili e aumentare la loro competitività economica nei mercati ittici.
Una campagna di studio ed osservazioni che coinvolge scienziati marini e cittadini nel comune intento di produrre una serie di istantanee dal mare durante il lockdown.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.