Il progetto PHAROS4MPAs vuole migliorare l’efficacia della gestione e il networking per le Aree Marine Protette (AMP) del Mediterraneo, al fine di contribuire alla conservazione della biodiversità marina e degli ecosistemi, tenendo conto del complesso insieme di attività umane sviluppate nell’ambito della prospettiva della crescita blu e della loro interazione con le aree protette e gli ecosistemi marini. Per raggiungere questo obiettivo, PHAROS4MPA sostiene l’attuazione delle politiche marittime dell’UE per la gestione sostenibile delle attività umane e la protezione degli ecosistemi mediterranei, tra cui la Direttiva MSP (Maritime Spatial Planning) e la MSFD, tra le altre. In particolare, questo progetto mira a capitalizzare i risultati esistenti forniti da progetti finanziati dall’UE e altre iniziative riguardanti le AMP e le loro interazioni con i settori economici sviluppando un quadro integrato per raccomandazioni sulla necessaria collaborazione pratica tra le AMP e tali settori marittimi. I risultati del progetto includono la fornitura di linee di base comuni di capitalizzazione, raccomandazioni e strumenti politici adattati all’appropriazione da parte della rete MedPAN, delle autorità pubbliche ed organismi incaricati della MSP, della Commissione Europea, della Convenzione di Barcellona e dei vari settori marittimi. Il progetto PHAROS4MPA ha infine fornito una serie di raccomandazioni pratiche e documenti politici a gestori di AMP, autorità pubbliche ed organismi incaricati della MSP, ed imprese su come prevenire o ridurre al minimo l’impatto ambientale di sette settori della blue economy.
Il progetto LIFE ELIFE mira a migliorare la conservazione delle specie di elasmobranchi (squali e razze) promuovendo migliori pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale nel Mar Mediterraneo, attraverso la realizzazione di azioni pilota e dimostrative in diversi porti italiani.
Il progetto Life DELFI nasce dalla preoccupazione crescente all’interno della comunità scientifica internazionale per le interazioni dei cetacei con le attività di pesca professionale. In particolare, a preoccupare maggiormente è il frequente riscontro di segni di interazione con gli attrezzi da pesca sulle carcasse di delfini rinvenute in spiaggia o in mare. Per questo DELFI si occupa di limitare al massimo l’interazione tra delfini e pescatori.
Comprendere i pathway di trasmissione ed il destino degli antibiotici, dei geni di antibiotico-resistenza, dei batteri antibiotico-resistenti e di altri microorganismi patogeni in acquacoltura, includendo anche la contaminazione proveniente dall’ambiente.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.