Istituto

L’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche sviluppa attività di ricerca fondamentale ed applicata per studiare gli organismi e gli ecosistemi marini e la loro evoluzione, in relazione al cambiamento globale ed all’impatto dell’uomo. Attraverso un approccio fortemente interdisciplinare, le principali attività di ricerca dell’Istituto si focalizzano sulla biologia ed ecologia degli organismi marini, incluse le specie aliene, la struttura di popolazione e la distribuzione delle risorse della pesca, la gestione sostenibile della pesca e la conservazione delle risorse, l’ecologia dei microorganismi marini e le biotecnologie microbiche, le tecnologie della pesca e la bioacustica marina, l’acquacoltura sostenibile, la conservazione della biodiversità, l’osservazione del mare e gli impatti antropici sugli ecosistemi marini. Per promuovere conoscenza ed innovazione nel campo delle scienze marine, IRBIM CNR opera attraverso una rete di laboratori ed infrastrutture di ricerca distribuita in quattro Sedi ed in stretta collaborazione con partner scientifici nazionali ed internazionali (università, enti di ricerca), del mondo delle imprese e delle istituzioni. L'Istituto è stato fondato nel 2018 e si compone di uno staff di circa 180 persone, riunendo nelle sue Sedi scienziati e giovani ricercatori in formazione (borsisti, assegnisti di ricerca e dottorandi). IRBIM CNR promuove attività di comunicazione, divulgazione scientifica e public engagement sui temi quali la protezione e la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi marini, l’economia sostenibile del mare e la gestione delle sue risorse. Attraverso il programma internazionale di dottorato Fishmed contribuisce alla formazione di una nuova classe di ricercatori con competenze nel campo della biodiversità e della gestione delle risorse biologiche marine.

Mission

La mission di IRBIM CNR è di contribuire alla ricerca scientifica e tecnologica sulla biodiversità, le risorse, gli ecosistemi marini e le biotecnologie marine, ed alla diffusione di questo sapere per contribuire al progresso scientifico e culturale del Paese. Le conoscenze prodotte sono messe a disposizione anche a sostegno delle politiche nazionali ed europee, e per promuovere l’innovazione, la sostenibilità e la competitività di settori dell’economia del mare come la pesca, l’acquacoltura e le biotecnologie blu. La mission viene perseguita attraverso l’integrazione di diverse discipline e tecnologie, il coinvolgimento di ricercatori di talento, la gestione aperta e collaborativa delle proprie strutture, e lo sviluppo di progetti di ricerca mediante partecipazione a bandi nazionali ed internazionali competitivi ed in partnership con i principali centri di ricerca italiani ed esteri. IRBIM CNR promuove l'innovazione ed il trasferimento tecnologico, la nascita di start-up e spin-off (Athena Green Solutions) e favorisce la creazione di laboratori congiunti. Promuove e partecipa al Fano Marine Center, laboratorio congiunto di ricerca per lo studio della biodiversità, delle risorse marine e delle biotecnologie blu, che nasce da un accordo tra l’Università di Bologna, l’Università di Urbino, l’Università Politecnica delle Marche, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, il CNR IRBIM ed il Comune di Fano. Il FMC è hub nazionale e internazionale di eccellenza per ricerche integrate, multidisciplinari ed in cooperazione sulla biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine, anche a supporto dell’economia del mare nel Mediterraneo. IRBIM CNR sviluppa molteplici collaborazioni nazionali ed internazionali con Centri di Ricerca ed Università, anche attraverso programmi di mobilità di studenti e ricercatori (tra cui il programma “Bando per la mobilità internazionale IRBIM CNR”). IRBIM promuove la libertà e l’indipendenza della scienza, la dignità e l'equità, la valorizzazione del merito e delle competenze per creare un ambiente favorevole alla ricerca.

Storia

L’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche nasce il 19 settembre 2018, in seguito alla riorganizzazione degli Istituti marini del CNR afferenti al Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie dell’Ambiente – DSSTTA. Tuttavia, l’Istituto aggrega Sedi di grande tradizione e storia nel campo delle scienze marine. La Sede principale di Messina è stata fondata oltre un secolo fa, il 10 Dicembre 1916 come Istituto Centrale di Biologia Marina, a seguito della costituzione del Regio Comitato Talassografico Italiano, istituito "con funzioni esecutive per lo studio fisico-chimico e biologico dei mari italiani". La sede di Ancona viene fondata nel 1968 come Laboratorio di Tecnologia della Pesca, poi divenuto Istituto Ricerche sulla Pesca Marittima (IRPEM), ed è il primo Istituto del Paese ad occuparsi di scienze della pesca. La Sede di Mazara nasce nel 1982 come Istituto di Tecnologia della Pesca e del Pescato (ITTP), e da sempre sviluppa una forte interazione con l’omologa Sede di Ancona sulle scienze alieutiche. La sede di Lesina viene fondata nel 1968 come Istituto per lo Sfruttamento Biologico delle Lagune, e successivamente diventa Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Costieri (1996).

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Direttore

Gian Marco Luna

Direttore di CNR IRBIM dal Dicembre 2020 (già Direttore f.f. di CNR IRBIM nel periodo 2018-2020). Dirigente di Ricerca, assunto al CNR nel 2011, ha conseguito il PhD in Biologia ed Ecologia Marina presso l’Università Politecnica delle Marche (2005). Ha svolto ricerca scientifica presso l’UnivPM (2006-2011), poi presso l’Istituto CNR ISMAR Sede Principale di Venezia (2011-2016) ed in seguito nella sua Sede Secondaria di Ancona (2016-2018). Ha partecipato a progetti di ricerca nazionali ed internazionali e spedizioni scientifiche in tutto il globo, ed è stato visiting scientist in centri di ricerca esteri. È autore di >100 pubblicazioni tra articoli su riviste scientifiche peer review, articoli divulgativi sulle scienze marine e capitoli di libri. Le sue ricerche indagano l’ecosistema marino e come i microrganismi marini ne influenzano il funzionamento, dalla fascia costiera sino alle profondità abissali, con enfasi sui meccanismi che regolano la biodiversità e la risposta del (micro)biota marino all’impatto dell’uomo ed al cambiamento globale.

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