ICES/FAO Working Group on Fishing Technology and Fish Behaviour (WGFTFB25)

IRBIM CNR Mazara del Vallo è lieto di annunciare il prossimo incontro annuale del Gruppo di Lavoro ICES-FAO sulla Tecnologia della Pesca e il Comportamento del Pesce (WGFTFB), che si terrà a Mazara del Vallo, Italia, da giovedì 15 maggio a martedì 20 maggio 2025.

Il gruppo di lavoro rappresenta un’opportunità eccellente per discutere tutti gli aspetti della tecnologia della pesca e del comportamento del pesce, inclusi i recenti sviluppi a livello mediterraneo.

Gli argomenti in discussione includeranno:

  • L’uso di indicatori per descrivere e confrontare le performance delle attrezzature da pesca (Indicatori);
  • Attrezzature da pesca abbandonate, perse o scartate (ALDFG);
  • Vincoli operativi e tecnici delle attrezzature da pesca per supportare la coesistenza con l’energia eolica offshore e l’acquacoltura in acque aperte (Uso multiplo).

Le sessioni tematiche includeranno:

  • Raccolta e standardizzazione dei parametri delle attrezzature da pesca mobili a contatto con il fondo e il loro consumo di carburante;
  • Progressi nelle pratiche di pesca sostenibile e il loro impatto sugli ecosistemi marini.

Le iscrizioni per l’incontro sono aperte fino all’11 aprile. Per maggiori informazioni sull’evento e sugli argomenti che saranno trattati, si prega di visitare il sito ufficiale dell’incontro: https://wgftfb.org/annual-meeting/meeting-information/ .

La sottomissione degli abstract è ora aperta! Invia il tuo abstract qui: https://wgftfb.org/annual-meeting/abstract-submission/ .

Non vediamo l’ora di accogliervi a Mazara del Vallo.

Collaborazione IRBIM e YACademy

Continua con successo la collaborazione tra il CNR-IRBIM e la YAC- Young Architects Competitions. Dopo il supporto al concorso  “Iron Island” per scrivere il futuro delle antiche piattaforme petrolifere, si terrà  nel 2025  il Corso di Alta formazione “Concept Design for Architecture” per incoraggiare la ricerca nel design fornendo temi concreti e generando soluzioni per le sfide moderne. Il corso  prevede la partecipazione come docenti dei colleghi Gian Marco Luna e Pierluigi Penna dell’IRBIM di Ancona per il  modulo “Cambiamento climatico e sfide ambientali -Gli habitat nel post antropocene”.  L’obiettivo è offrire  un criterio strutturato con contenuti di diverse discipline per stimolare la creatività e guidare i progettisti nella generazione di idee architettoniche originali e di successo, con un approccio innovativo. Da professionisti del mare,  i colleghi illustreranno i cambiamenti dello spazio marino provocati dall’interazione dell’uomo e le domande scientifiche che richiedono, per esempio, la creazione di infrastrutture con ridotto impatto. Il cambiamento climatico comporta sfide  sempre più pressanti che richiedono soluzioni innovative e sostenibili per mitigare gli effetti del riscaldamento globale e costruire un futuro più sostenibile, anche per gli ecosistemi marini. Tutte queste sfide si devono affrontare con la multi-disciplinarietà e l’incontro tra professionisti di diversi settori. Per informazioni e divulgazione dell’iniziativa è possibile consultare il sito Yacademy. È possibile guardare video di presentazione del passato concorso Iron Island ; e il video di presentazione ufficiale del corso Concept Design for Architecture”.

Giornata conclusiva progetto Life+Delfi

Martedì 11 dicembre nella magnifica cornice della Mole Vanvitelliana ad Ancona, si è tenuto il meeting conclusivo del progetto Life+ Delfi,  un progetto europeo che si occupa del problema delle interazioni tra delfini e attività di pesca, sviluppando soluzioni e modelli di gestione sostenibile per le interazioni tra delfini e pesca. La giornata ha rappresentato un’ occasione per mostrare il lavoro del team di Life Delfi, fare un bilancio finale e soprattutto pensare ad azioni future per sostenere i risultati ottenuti. Life Delfi  ha prodotto ricerca, monitoraggio e ha inoltre costruito una stretta collaborazione con i pescatori per promuovere pratiche di pesca sostenibili. La sperimentazione di soluzioni per allontanare i  delfini dalle reti da pesca ha incluso l’installazione di deterrenti acustici e visivi sull’attrezzatura da pesca, la promozione di attrezzature da pesca alternative e lo sviluppo di attività di osservazione dei delfini.  Il progetto ha investito molto anche sulla sensibilizzazione dei pescatori e del pubblico sull’importanza della conservazione dei delfini, riscuotendo un grande eco di informazioni. Coordinato da Alessandro Lucchetti, con Massimo Virgili, Andrea Petetta, Daniel Li Veli del CNR IRBIM. Il progetto Life Delfi è stato portato avanti insieme a numerosi partners: le Aree Marine Protette Isole  Egadi, Torre del Cerrano, Punta Campanella e Tavolara, Filicudi WildLife Conservation, Legambiente Onlus, Università di Siena, Istituto di Ricerca e Conservazione Marina Blue World (Croazia),  Istituto di Ricerca Marina di Rovigno (Croazia), Istituto di Ricerca Marina di Spalato (Croazia) , Istituto di Ricerca Marina di Dubrovnik (Croazia), Associazione Nazionale dei Pescatori Professionisti (Italia), Associazione Nazionale dei Pescatori Sportivi (Italia), Associazione Nazionale dei Pescatori dilettanti (Italia) e Associazione Nazionale dei Pescatori dilettanti (Croazia). Sul sito LifeDelfi è possibile trovare i numerosi video e materiale documentario prodotto nei 5 anni di progetto; la registrazione della giornata conclusiva è visibile qui.  A questo link il servizio Rainews con le interviste a Federica Barbera, Legambiente, e Alessandro Lucchetti, Primo ricercatore CNR-IRBIM

Campagna PER24 – Pollutants’ Environmental Research 2024

La campagna scientifica PER24 – Pollutants’ Environmental Research 2024 a bordo della nave da ricerca del CNR Gaia Blu è partita dal porto di Bari il 12 ottobre e si è conclusa il 28 ottobre 2024. Le indagini effettuate si sono svolte all’interno della Zona Economica Esclusiva italiana del Mar Adriatico meridionale/Mar Ionio settentrionale, adottando un approccio multidisciplinare. A bordo, infatti, sono stati condotti studi sui sedimenti e sulla colonna d’acqua, rilievi geofisici e analisi geochimiche. 

L’obiettivo della campagna PER24 è valutare l’entità delle alterazioni antropogeniche nel Mare Adriatico meridionale e nello Stretto di Otranto, con particolare attenzione ai livelli di contaminazione presenti e alle vie di diffusione di diverse sostanze inquinanti dalle aree costiere ai loro bacini profondi. A tale scopo sono state svolte e sono previste attività scientifiche in diversi ambiti: determinazione delle concentrazioni di inquinanti storici (metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, nonilfenoli) ed emergenti (sostanze per- e polifluoroalchiliche, farmaci e prodotti per la cura della persona, bisfenolo A); analisi del carbonio, dell’azoto e dei loro isotopi stabili; rilevazione batimetrica e caratterizzazione geomorfologica del fondale marino; caratterizzazione oceanografica delle masse d’acqua e dei loro modelli di circolazione; indagini sedimentologiche; caratterizzazione della comunità microbica; classificazione tassonomica delle comunità di foraminiferi bentonici. Tutti i dati saranno resi disponibili in Open Science secondo i principi FAIR al termine della loro elaborazione e relativa pubblicazione su riviste scientifiche. IRBIM ha potuto contare sulla partecipazione di Federico Spagnoli (Responsabile scientifico della campagna), Rocco De Marco (Capomissione), Gaspare Avanzato, Alessandro Di Cola, Chiara Evangelista, Angela Freddi e Sarah Pizzini, che hanno effettuato tutte le attività a bordo insieme ad altri colleghi di diversi enti. La campagna è infatti frutto della collaborazione con il personale di ISPRA delle sedi di Chioggia e Roma, con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Camerino, il CNR- ISP di Roma, di Venezia e di Bologna, l’Università Ca’ Foscari Venezia e il Fano Marine Center. Qui il report finale della campagna PER24-Pollutants’ Environmental Research 2024. 

IRBIM Day 2024

Dal 7 al 9 ottobre 2024, Milazzo ha ospitato la sesta edizione dell’IRBIM DAY, l’annuale conferenza che riunisce il personale delle quattro sedi dell’Istituto CNR IRBIM Mazara, Messina, Lesina e Ancona.   L’obiettivo principale dell’evento è promuovere la condivisione delle attività di ricerca e operative tra le diverse sedi, sottolineando l’importanza della collaborazione e dell’uniformità degli obiettivi, nonostante la distanza geografica.  La prima giornata è stata dedicata ad un confronto interno sulle tematiche amministrative e progettuali. Sono intervenuti rappresentanti degli uffici amministrativi, del Grant Office e dell’ufficio concorsi, illustrando le novità e le sfide future dell’Istituto.  L’IRBIM DAY non è stato solo un momento di confronto interno, ma anche un’occasione per coinvolgere la comunità locale. Il Comune di Milazzo ha patrocinato l’evento e gli studenti dell’Istituto Tecnico Superiore Majorana hanno partecipato ai saluti istituzionali. La serata inaugurale si è svolta presso il MuMa, Museo del Mare di Milazzo, grazie alla collaborazione del fondatore e collega Carmelo Isgrò.  Le giornate successive sono state dedicate a sessioni plenarie con esperti di fama internazionale, come Rainer Froese e Geert Wiegertjes, che hanno affrontato temi di grande attualità nel campo delle scienze marine. Una tavola rotonda su “Ricerca e Formazione sul mare” ha visto la partecipazione di Paola Del Negro  (OGS-Trieste) e Teresa Romeo (Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e Alessandro Sarro (Capitano Guarda Costiera).  La sessione poster ha offerto ai giovani ricercatori l’opportunità di presentare i risultati delle loro ricerche e infine il premio IRBIM Poster Prize 2024 è stato assegnato a Pamela Lattanzi.  L’organizzazione dell’IRBIM DAY è stata possibile grazie al prezioso lavoro di un gruppo di collaboratori coordinati da Gian Marco Luna, direttore dell’Istituto.

Per approfondire: Agenda dettagliata e video dei lavori

Sharper 2024, La Notte dei Ricercatori

Venerdì 27 settembre 2024, Ancona è stata una delle città italiane ad illuminarsi di scienza, durante la Notte Europea dei Ricercatori SHARPER 2024. Laboratori a cielo aperto, esperimenti interattivi e incontri con ricercatori ed esperti hanno coinvolto cittadini di tutte le età, dimostrando come la ricerca scientifica sia parte integrante della nostra vita quotidiana. In particolare per il CNR –IRBIM dal palco Centrale i colleghi Andrea Miccoli e Fabio Campanella hanno parlato di “Gaia Blu:la nave oceanografica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e hanno presentato le attività della campagna PELASeam. Per l’occasione è stato proiettato il filmato delle attività della campagna realizzato dal collega Daniel Li Veli. Inoltre, a Radio Arancia nella rubrica “Ricercatori on Air” sono intervenuti Andrea Petetta su “Studiare gli impatti della pesca ricreativa in mare” e Martina Scanu su “il valore culturale del mosciolo”. La piazza inoltre si è animata di diversi giochi: il “Chi vuol essere biologo marino?” ricco di domande relative a curiosità degli organismi marini è stato condotto da Andrea Petetta, Martina Scanu, Greta Cerrone e Chiara Evangelista, mentre Enrico Cecapolli e Roberto Cacciamani hanno condotto il gioco: “Non dire pesce se non l’hai nel sacco”. Sono stati allestiti stand per: “A pesca di rifiuti di plastica: da inquinante a nuova risorsa” con Maria Chiara Catta ed Ilaria Martino; il “Microscopio con benthos” curato da Deborah D’Angelo e Adele Basho e lo stand “Agrifish: Mangeresti una trota alimentata con degli scarti?” curato da Monica Panfili; mentre  il progetto “Delfi” è stato presentato da Flavia Scocca. Tra gli altri colleghi dell’IRBIM di Ancona che hanno partecipato attivamente alla organizzazione della Notte dei Ricercatori sotto il coordinamento di Monica Panfili, ci sono Maria Chiara Catta, Deborah D’Angelo, Federico Calì, Paolo Scarpini, Angela Freddi, Lorenzo Zacchetti ed Enrico Armelloni. L’evento ha ancora una volta dimostrato l’importanza di creare un ponte tra ricerca e società, favorendo la diffusione della cultura scientifica e stimolando nuove generazioni di ricercatori.

IRBIM Mazara del Vallo al G7 agricoltura e pesca

In occasione del G7 Agricoltura e Pesca, tenutosi dal 21 al 29 settembre 2024 nella suggestiva cornice di Siracusa-Ortigia, i colleghi di IRBIM Mazara del Vallo hanno presenziato a convegni e tavole rotonde con contribuiti di conoscenze e idee per rendere più sostenibile e resiliente la pesca italiana nel Mediterraneo in cambiamento. Il G7 di Siracusa, in linea con il lavoro svolto nelle precedenti riunioni ministeriali del G7 Agricoltura, si è infatti incentrato sulla resilienza e la sostenibilità dell’agricoltura e della pesca attraverso le seguenti aree tematiche prioritarie: scienza e innovazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il contributo della pesca e dell’acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare.

In particolare, le ricerche condotte dai ricercatori di IRBIM Mazara del Vallo e relazionate durante il G7 si sono concentrate su temi di attualità come la gestione delle specie invasive quali il granchio blu e specie termofile come il vermocane, lo sviluppo di piani di recupero per risorse minacciate come il riccio di mare, di cambiamenti climatici e relazione con le risorse biologiche con focus sulle problematiche gestionali delle pesche speciali a cura di Fabio Fiorentino; di “Strategie per la valutazione delle catture e riduzione della frazione scartata nella pesca a strascico” e delle “ultime valutazioni sullo stato delle risorse nello stretto di Sicilia” per l’ottimizzazione delle pratiche di pesca e salvaguardare la biodiversità a cura di Sergio Vitale mentre Germana Garofalo ha parlato di “capitale naturale e valutazione degli impatti cumulativi”. Questi contributi dimostrano come la cooperazione tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica e politiche di gestione sia essenziale per un futuro sostenibile della pesca e dell’acquacoltura nel Mediterraneo. Le iniziative presentate durante il G7 di Siracusa rappresentano un esempio tangibile di come la scienza possa offrire soluzioni innovative per la gestione delle specie ittiche e la tutela degli habitat marini, fondamentali per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.

Moby Litter, workshop sull’inquinamento da plastica negli oceani

Il 24 settembre presso l’Aula Azzurra “Mario Giordano” del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DISVA) dell’Università Politecnica delle Marche, si è tenuta la quinta edizione del workshop annuale “Moby Litter“. L’evento, incentrato sul persistente problema dell’inquinamento da plastica negli oceani, ha offerto un’importante piattaforma di confronto tra ricercatori, enti governativi, società civile, aziende innovative e istituti scolastici. La campionessa di apnea Ilaria Molinari ha inaugurato il workshop con un toccante intervento intitolato “Profonda Plastica”, sottolineando l’impatto profondo di questo problema ambientale. Il Rettore, il Prof. Gian Luca Gregori, ha ribadito l’importanza strategica di “Moby Litter” per l’Ateneo, sottolineando come l’evento stimoli una riflessione approfondita sulle cause, gli effetti e le possibili soluzioni all’inquinamento da plastica, promuovendo un approccio transdisciplinare. Quest’anno, il workshop ha adottato un approccio ancora più ampio, integrando la ricerca scientifica con l’arte e l’azione concreta. Tra i relatori, Daniele Silvetti (Sindaco di Ancona), Vincenzo Vitale (Direttore marittimo delle Marche e Comandante della Capitaneria di Porto di Ancona) e molti altri rappresentanti di istituzioni accademiche e di ricerca. Per il CNR -IRBIM il direttore  Gian Marco Luna ha aperto con i saluti istituzionali e la collega Elisa Punzo della sede di Ancona, ha tenuto una presentazione dal titolo: “Marine Litter, sfide e opportunità nell’ambito della Blue Growth”. L’evento, inserito nel programma SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori, finanziato dalla Commissione Europea, ha offerto un’opportunità unica per approfondire le conoscenze sull’inquinamento da plastica e per discutere di possibili strategie di mitigazione. A questo link la locandina dell’evento con il dettaglio degli interventi.

Campagna FARO – Fishing impacts on Isidella elongata vulnerable marine ecosystems

18 Settembre 2024. È partita dal porto di Catania la campagna oceanografica FARO (Fishing impacts on Isidella elongata vulnerable marine ecosystems)  a bordo della nave ricerca “Gaia Blu” del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’iniziativa, finalizzata alla tutela e alla valorizzazione degli ecosistemi marini profondi, ha come obiettivo primario l’identificazione e la mappatura dei cosiddetti “soft-bottom coral gardens”, habitat di pregio caratterizzati dalla presenza del corallo Bamboo Isidella elongata, specie classificata come “criticamente minacciata” dalla IUCN.

Attraverso l’impiego di avanzati sistemi di telemetria subacquea, i ricercatori a bordo della nave esploreranno i fondali marini del Canale di Sicilia, raccogliendo dati cruciali per la comprensione della biodiversità associata a questi delicati ecosistemi e per valutare l’impatto delle attività antropiche. In particolare, si utilizzeranno modelli predittivi per individuare le aree di potenziale presenza del corallo nero e si effettueranno rilievi batimetrici ad alta risoluzione per ottenere immagini dettagliate del fondale marino.

La campagna FARO, coordinata da Giorgio Castellan del CNR-ISMAR, e Valentina Lauria del CNR IRBIM di Mazara del Vallo,   vede la partecipazione di un team multidisciplinare di esperti provenienti da diversi istituti di ricerca italiani, tra cui il CNR-Ismar, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università di Bari. Per il CNR IRBIM a bordo anche Vincent Georges e Matteo Barbato della sede di Mazara del Vallo e Adriana Profeta della sede IRBIM di Messina.

Le attività previste si inseriscono nel p contesto delle politiche europee per la conservazione della biodiversità marina, in linea con gli obiettivi della Strategia dell’UE sulla Biodiversità per il 2030 e con la recente approvazione della Legge sul ripristino della natura. La campagna è sostenuta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nell’ambito delle attività del Centro Nazionale per la Biodiversità (NBFC).

Mortalità di massa del mosciolo selvatico del Conero

I ricercatori del CNR IRBIM di Ancona hanno documentato un drastico evento di mortalità di massa del mosciolo selvatico (il nome locale che viene dato ai mitili o cozze: Mytilus galloprovincialis) lungo la riviera del Conero. L’evento è successivo al verificarsi di prolungate ondate di calore marine, registrate dalle boe del CNR IRBIM, con picchi di temperatura del mare superiori ai 30 gradi centigradi e fenomeni estesi di mucillagine. La massiccia mortalità di questi mitili ha destato profonda preoccupazione tra gli esperti e la popolazione locale. La Rete Osservativa Meteo Marina del CNR-IRBIM, composta da boe e mede nel mare Adriatico, ha consentito di registrare le eccezionalmente elevate e prolungate temperature dell’acqua. Non si hanno ancora dati certi sull’estensione del fenomeno, ma l’evento non sembra essere circoscritto alla sola zona di Ancona e si segnalano morie di massa in diverse aree del Mare Adriatico, sia a carico di popolazioni selvatiche che di popolazioni allevate. La scomparsa del mosciolo nell’area del Monte Conero rappresenta una perdita per la gastronomia locale, con risvolti socio-economici e culturali, essendo la pesca del mosciolo parte integrante della storia e delle tradizioni locali. Allo stesso tempo, rappresenta anche un segnale allarmante per l’intero ecosistema costiero. Il mitilo, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella depurazione delle acque e nella regolazione delle comunità marine, e la sua scomparsa potrebbe avere ripercussioni significative sulla biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi costieri. La moria dei moscioli nell’area del Conero è dunque un campanello d’allarme che ci ricorda l’importanza di proteggere il nostro ambiente marino, da qui anche l’impegno del CNR IRBIM nel sostenere le istituzioni e i cittadini ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e nel garantire la sostenibilità delle nostre risorse marine. Il video, ideato da Ernesto Azzurro, Luca Bolognini e Gian Marco Luna, è disponibile qui .

Al fine di stimare l’estensione del fenomeno, il CNR-IRBIM invita le imprese del settore e tutti i cittadini che hanno osservato mortalità di mitili a comunicarle attraverso un apposito questionario on line disponibile qui.

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