L’Antarctic toothfish (Dissostichus mawsoni Norman 1937) è largamente distribuito nelle acque costiere dell’Oceano Meridionale, dove riveste un ruolo ecologico di rilievo come predatore di elevato livello trofico. Nella Regione del Mare di Ross, D. mawsoni è oggetto di pesca commerciale dal 1997, sotto la supervisione della Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Viventi Antartiche (CCAMLR). In vent’anni, è stata raccolta una rilevante mole di dati sull’ecologia e la biologia dell’Antarctic toothfish, tuttavia le informazioni sono per lo più limitate alla stagione estiva e alle acque libere, mentre dati relativi ad aree coperte da ghiaccio sono estremamente carenti, sebbene survey occasionali a McMurdo Sound abbiano evidenziato interessanti differenze nelle abitudini alimentari e demografia della specie in acque libere rispetto ad aree coperte da ghiaccio. L’entrata in vigore dell’Area Marina Protetta della Regione del Mare di Ross, riferita alla Conservation Measure 91-05 che include l’Antarctic toothfish tra le specie chiave, rende urgente ampliare le informazioni su questa specie anche ad aree di mare coperte da ghiaccio per perfezionare, espandere ed integrare le conoscenze sull’Antarctic toothfish e colmare attuali lacune sul ciclo vitale di questo pesce nel Mare di Ross. DISCOVERY intende contribuire alla ricerca ed il monitoraggio nell’AMP Regione del Mare di Ross ponendo le basi per il monitoraggio dell’Antarctic toothfish nell’area di Baia Terra Nova, mediante tecnologie a basso impatto. L’approccio multidisciplinare proposto, che include l’uso di acustica marina, analisi di DNA ambientale e strumenti video, consentirà la raccolta di dati accurati grazie alla comparazione e cross-validazione delle diverse tecnologie utilizzate. La misura di parametri relativi alla colonna d’acqua ed alla dinamica del ghiaccio nell’area di studio rappresenterà un importante valore aggiunto per la corretta interpretazione dei dati raccolti.
Supportare la trasferibilità dei risultati del progetto ARIEL verso un'innovazione aperta per i settori della piccola pesca e dell'acquacultura nell'area Adriatico-Ionica.
Il progetto TartaLife, coordinato dal CNR IRBIM e condotto in stretta collaborazione con i pescatori, si prefigge di ridurre la mortalità della tartaruga marina Caretta caretta indotta dalle attività di pesca attraverso la diffusione di soluzioni tecniche innovative, la formazione dei pescatori ed il rafforzamento dei Presidi di recupero/primo soccorso.
Monitoraggio di piattaforme nel Mare Adriatico finalizzato a verificare gli eventuali effetti a seguito dello scarico in mare delle acque di produzione derivanti da piattaforme offshore e dell’assenza di pericoli per le acque e per gli ecosistemi acquatici.
Il progetto LIFE ELIFE mira a migliorare la conservazione delle specie di elasmobranchi (squali e razze) promuovendo migliori pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale nel Mar Mediterraneo, attraverso la realizzazione di azioni pilota e dimostrative in diversi porti italiani.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.