Campagna FARO – Fishing impacts on Isidella elongata vulnerable marine ecosystems

18 Settembre 2024. È partita dal porto di Catania la campagna oceanografica FARO (Fishing impacts on Isidella elongata vulnerable marine ecosystems)  a bordo della nave ricerca “Gaia Blu” del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’iniziativa, finalizzata alla tutela e alla valorizzazione degli ecosistemi marini profondi, ha come obiettivo primario l’identificazione e la mappatura dei cosiddetti “soft-bottom coral gardens”, habitat di pregio caratterizzati dalla presenza del corallo nero Isidella elongata, specie classificata come “criticamente minacciata” dalla IUCN.

Attraverso l’impiego di avanzati sistemi di telemetria subacquea, i ricercatori a bordo della nave esploreranno i fondali marini del Canale di Sicilia, raccogliendo dati cruciali per la comprensione della biodiversità associata a questi delicati ecosistemi e per valutare l’impatto delle attività antropiche. In particolare, si utilizzeranno modelli predittivi per individuare le aree di potenziale presenza del corallo nero e si effettueranno rilievi batimetrici ad alta risoluzione per ottenere immagini dettagliate del fondale marino.

La campagna FARO, coordinata da Giorgio Castellan del CNR-ISMAR, e Valentina Lauria del CNR IRBIM di Mazara del Vallo,   vede la partecipazione di un team multidisciplinare di esperti provenienti da diversi istituti di ricerca italiani, tra cui il CNR-Ismar, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università di Bari. Per il CNR IRBIM a bordo anche Vincent Georges e Matteo Barbato della sede di Mazara del Vallo e Adriana Profeta della sede IRBIM di Messina.

Le attività previste si inseriscono nel p contesto delle politiche europee per la conservazione della biodiversità marina, in linea con gli obiettivi della Strategia dell’UE sulla Biodiversità per il 2030 e con la recente approvazione della Legge sul ripristino della natura. La campagna è sostenuta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nell’ambito delle attività del Centro Nazionale per la Biodiversità (NBFC).

Mortalità di massa del mosciolo selvatico del Conero

I ricercatori del CNR IRBIM di Ancona hanno documentato un drastico evento di mortalità di massa del mosciolo selvatico (il nome locale che viene dato ai mitili o cozze: Mytilus galloprovincialis) lungo la riviera del Conero. L’evento è successivo al verificarsi di prolungate ondate di calore marine, registrate dalle boe del CNR IRBIM, con picchi di temperatura del mare superiori ai 30 gradi centigradi e fenomeni estesi di mucillagine. La massiccia mortalità di questi mitili ha destato profonda preoccupazione tra gli esperti e la popolazione locale. La Rete Osservativa Meteo Marina del CNR-IRBIM, composta da boe e mede nel mare Adriatico, ha consentito di registrare le eccezionalmente elevate e prolungate temperature dell’acqua. Non si hanno ancora dati certi sull’estensione del fenomeno, ma l’evento non sembra essere circoscritto alla sola zona di Ancona e si segnalano morie di massa in diverse aree del Mare Adriatico, sia a carico di popolazioni selvatiche che di popolazioni allevate. La scomparsa del mosciolo nell’area del Monte Conero rappresenta una perdita per la gastronomia locale, con risvolti socio-economici e culturali, essendo la pesca del mosciolo parte integrante della storia e delle tradizioni locali. Allo stesso tempo, rappresenta anche un segnale allarmante per l’intero ecosistema costiero. Il mitilo, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella depurazione delle acque e nella regolazione delle comunità marine, e la sua scomparsa potrebbe avere ripercussioni significative sulla biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi costieri. La moria dei moscioli nell’area del Conero è dunque un campanello d’allarme che ci ricorda l’importanza di proteggere il nostro ambiente marino, da qui anche l’impegno del CNR IRBIM nel sostenere le istituzioni e i cittadini ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e nel garantire la sostenibilità delle nostre risorse marine. Il video, ideato da Ernesto Azzurro, Luca Bolognini e Gian Marco Luna, è disponibile qui .

Al fine di stimare l’estensione del fenomeno, il CNR-IRBIM invita le imprese del settore e tutti i cittadini che hanno osservato mortalità di mitili a comunicarle attraverso un apposito questionario on line disponibile qui.

Campagna PELASeam sulla nave CNR-Gaia Blu

Lunedì  23 luglio 2024 è cominciata la campagna “PELASeam” Pelagic Sea Mountain coordinata da Fabio Campanella insieme ad Andrea Miccoli del CNR-Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine di Ancona. La campagna durerà circa due settimane con l’obiettivo di esplorare la produttività pelagica, la biodiversità e i ruoli ecologici di due montagne sottomarine nel Mar Tirreno, “Vercelli”e “Vavilov”. Nella campagna sono coinvolti numerosi ricercatori e ricercatrici delle varie sedi del CNR IRBIM, ovvero: Martina Scanu, Daniel Li Veli, Federico Calí, Sara Bonanomi, Alessandra Campanelli, Giuseppe Caccamo, Rocco De Marco, Claudia Sacchetti, Gaspare Avanzato, Monica Panfili, Luca Bolognini, Deborah D’Angelo e Maria Chiara Catta. La campagna è frutto della collaborazione con il CNR-ISMAR – Istituto di Scienze Marine, CNR-ISP – Istituto di Scienze Polari, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Palermo e l’ OGS -Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, grazie anche al supporto tecnico dell’Università di Padova. In prossimità delle due montagne sommerse, saranno raccolti campioni per l’analisi della componente chimica e fisica dell’acqua e campioni biologici attraverso retini da plancton, per esaminare la biodiversità a vari livelli della catena alimentare marina. A bordo della Gaia Blu verranno effettuate osservazioni acustiche, ottiche e visive per studiare la fauna marina e le sue interazioni, e grossi volumi di acqua saranno filtrati a bordo per lo studio della comunità animale presente nelle immediate vicinanze di queste montagne, tramite analisi del DNA ambientale. Le informazioni contribuiranno a una maggiore comprensione delle montagne sottomarine e del loro ruolo nel sostenere la biodiversità marina: questo permetterà anche di sviluppare strategie per la gestione sostenibile delle risorse, il tutto sotto l’egida del NBFC-National Biodiversity Future Centre.

Corso IRBIM su scrittura scientifica e gestione di elementi bibliografici

Dal 28 al 30 Maggio 2024 la sede IRBIM di Lesina ha ospitato la prima edizione del “Corso pratico su scrittura scientifica e gestione di elementi bibliografici” pensato e dedicato a membri dell’Istituto. Il corso, della durata complessiva di 16 ore, ha combinato lezioni teoriche (4 ore) con esercitazioni pratiche (12 ore), offrendo ai partecipanti una panoramica completa e aggiornata sulle migliori pratiche per la gestione efficace delle fonti bibliografiche e delle citazioni nella stesura di rapporti e articoli scientifici. Il corso si è articolato in tre moduli principali, strutturati per fornire ai partecipanti le conoscenze e gli strumenti necessari per affrontare ogni fase del processo di scrittura scientifica:

  • pre-scrittura, con ricerca e gestione della bibliografia utilizzo di parole chiave e operatori Boleani per rendere efficace la ricerca;
  • scrittura, con creazione di una bibliografia solida e originale, Cite-while-writing in word e Latex, autovalutazione di plagio;
  • post-scrittura, valutazione di riviste scientifiche e selezione della sede di pubblicazione più idonea, analisi di metriche e indicatori di impatto.

Oltre alle lezioni frontali e alle esercitazioni pratiche, il corso ha incluso momenti di condivisione e confronto tra i partecipanti, con pranzi e pause caffè organizzati, dal personale della sede di Lesina, per favorire l’interazione tra i partecipanti provenienti da diverse sedi dell’IRBIM, creando un ambiente di apprendimento collaborativo e stimolante. Il Comitato scientifico e organizzativo è stato composto da: Manuela Coci, Andrea Miccoli, Paolo Pezzutto, Antonella Specchiulli, Primiano Schiavone, Marco D’Adduzio e Gian Marco Luna. Il corso ha rappresentato un’occasione preziosa per i ricercatori dell’IRBIM di approfondire le proprie conoscenze e competenze in materia di comunicazione scientifica. Il corso ha inoltre fornito ai partecipanti gli strumenti necessari per produrre articoli scientifici di alta qualità, conformi agli standard internazionali di pubblicazione e per aumentare le proprie probabilità di successo nel competitivo panorama della ricerca. É possibile scaricare il programma e contattare gli organizzatori per interesse, informazioni ad eventuali altre edizioni.

Simposio “Cambiamento della Biodiversità nell’ Antropocene: priorità nella ricerca”

Nelle giornate del 10 e 11 aprile 2024 presso il Fano Marine Center si è tenuto il Simposio “Cambiamento della Biodiversità nell’Antropocene: priorità nella ricerca”, un proficuo momento di incontro tra gli esperti che si occupano di biodiversità in Italia, sia in ambito terrestre che acquatico. La keynote lecture di Grégoire Dubois, responsabile del Knowledge Centre for Biodiversity (KCBD), Joint Research Centre della Commissione Europea, Ispra (VA) ha introdotto il tema del “Reverting biodiversity loss by 2030: all for one policy and one for all policies!“. Si sono quindi susseguite 46 comunicazioni orali articolate su due giorni e in tre sessioni: gli esempi del cambiamento; le previsioni del cambiamento; gli strumenti, le azioni e la gestione del cambiamento (monitoring, predicting, managing and young perspectives). Una specifica sessione, il “PhD spot”, è stata dedicata ai dottorandi finanziati e co-finanziati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per consentire anche ai più giovani tra i ricercatori di confrontarsi sul tema chiave del cambiamento della Biodiversità. Le comunicazioni poster hanno raggiunto il totale di 78 contributi anche essi articolati nelle tre sessioni. Nell’ottica della condivisione completa dei contenuti, la pagina web del simposio contiene: l’agenda dettagliata, la registrazione dell’evento e di tutte le comunicazioni scientifiche orali e da essa è possibile consultare anche tutti i poster presentati al simposio. L’organizzazione è stata a cura del Gruppo di Lavoro (GdL) Biodiversità del CNR e dal CNR-IRBIM di Ancona in collaborazione con il Fano Marine Center, Lifewatch Italia ed il National Biodiversity Future Center. In particolare, per il CNR –IRBIM al comitato organizzatore hanno partecipato Ernesto Azzurro, Sara Bonanomi, Pierluigi Strafella, Marina Chiappi,Fabrizio Moro, Paolo Scarpini, Rocco de Marco, Andrea Miccoli e Mattia Betti. L’evento ha riscosso una grandissima partecipazione con un totale di circa 200 partecipanti in presenza e ben oltre 50 collegamenti da remoto, che hanno avuto modo di confrontarsi sui cambiamenti della biodiversità, intervenendo con domande durante le comunicazioni orali e confrontandosi nella sessione poster aperta in modo permanente nella hall del Fano Marine Centre. La strategia del simposio inoltre prevedeva fin dal momento dell’iscrizione, la raccolta di proposte individuali per migliorare le attività di ricerca sui cambiamenti della biodiversità; tali proposte sono state quindi sottoposte a una vera e propria valutazione da parte di tutti gli iscritti al congresso con votazione in tempo reale. Anche i tavoli tematici sono serviti per elaborare le conclusioni delle singole sessioni e tutte queste esperienze di condivisione e dibattito confluiranno in una lista di raccomandazioni concrete per dare priorità alla ricerca sulla biodiversità. Interrogarsi sullo stato di salute del Pianeta e progettare concretamente la protezione delle risorse naturali sono responsabilità che tutti gli organizzatori e i partecipanti al simposio hanno dimostrato di sentire concretamente. Per maggiori informazioni e aggiornamenti, si consiglia di consultare la pagina del simposio. Photo Courtesy by Fabrizio Lecce (CPM – Centro di Produzione Multimediale – Università del Salento e LifeWatching).

 

 

 

Giornata “Gaia Blu: una infrastruttura al servizio della comunità scientifica marina”

Il 15 febbraio 2024 si è tenuta la giornata “Gaia Blu: una infrastruttura al servizio della comunità scientifica marina” presso la sala Marconi del CNR Centrale, dedicata interamente alla nuova nave di ricerca in dotazione al CNR. Durante la giornata si sono susseguiti numerosi interventi; è stato presentato in dettaglio l’allestimento della nave, la strumentazione di bordo, le prime esperienze di campagne condotte nel Meditarraneo, le prospettive di ricerca e l’assetto gestionale. Il Direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (DSTTA), Fabio Trincardi ha ripercorso le tappe principali della preparazione della nave Gaia Blu, un vero e proprio gioiello tecnologico, un tempo nave FALKOR ricevuta in donazione dallo Schmidt Ocean Institute (SOI). Le modifiche implementate rendono la Gaia Blu una nave adatta ad operare in acque oceaniche. Durante la prima crociera Jamme Gaia è stato effettuato un rilievo confrontabile con uno di circa vent’anni prima da ricercatori e tecnologi del CNR che consentirà di valutare l’evoluzione delle strumentazioni sul piano tecnologico e l’evoluzione del fondale sotto la spinta di processi naturali, presso il golfo di Napoli. Mentre la campagna PIONEER: Processes in the IONian Sea: Exploring, Experimenting, Researching è stata dedicata al Mar Ionio e ha permesso di testare la strumentazione di bordo; il dettaglio dei numerosi test sarà presto disponibile su una pagina dedicata alla nave. È stato dato spazio alla problematica di acquisire nuova strumentazione, e in particolare un ROV- Remotely Operated Vehicle, per il cui acquisto occorre una attenta e partecipata valutazione; e sull’importanza, necessità, opportunità e anche, ovviamente, complessità della gestione Conto Terzi della Nave. Molto importante la riflessione sull’effettiva necessità di disporre di almeno un’altra nave di minori dimensioni per ricreare la flotta navale del CNR e per supportare tutte le necessità di ricerca degli Istituti marini dell’Ente; le considerazioni di natura economica e il confronto con i Centri di Ricerca Europei dedicati al mare sono state puntualmente argomentate da Andrea Miccoli, del CNR-IRBIM. Sempre per il CNR-IRBIM, nelle attività della Gaia Blu sono coinvolti, i colleghi Andrea Berardinelli ed Emilio Notti. Gli interventi e la partecipazione alla giornata hanno dimostrato che tutti i ricercatori coinvolti nelle attività della nave Gaia Blu hanno svolto un servizio cruciale per la crescita dell’Ente con grande generosità. È stata, infine, annunciata la conclusione della selezione delle candidature aperta a dicembre per i gruppi di lavoro , con un totale di 38 richieste pervenute e la formazione dei seguenti gruppi: 1. Gestione del processo di accesso alla nave, 2. Logistica ed Investimenti, 3. Gestione dati, 4. Comunicazione e outreach. Qui è possibile scaricare il programma dell’interna giornata.

Conferenza di Dipartimento DSSTTA a Roma

Il 12 dicembre 2023 si è tenuta la Conferenza del DSSTTA – Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, presso la Sala Convegni del CNR centrale. Alla presenza di oltre 300 ricercatori e di altrettanti colleghi e colleghe presenti da remoto, il Direttore Fabio Trincardi ha presentato le missioni e le linee di ricerca dei vari Istituti afferenti al Dipartimento, sottolineandone il valore scientifico e il forte impatto che essi hanno, hanno avuto e soprattutto devono fortemente mantenere nella creazione di conoscenza scientifica, nel trasferimento alla società civile e nell’impatto sulle politiche decisionali. La giornata è stata molto intensa: ricca di contenuti scientifici, di resoconti e di risultati delle ricerche, del loro valore economico e piena anche di considerazione di esperti e di suggestioni e ipotesi scientifiche per il prossimo futuro. Per il CNR-IRBIM, Enrico Arneri ha presentato il Programma Nazionale sulla Raccolta Dati Alieutici, partendo dalla sua origine in risposta a un precisa necessità legislativa, quantificandone il contributo economico e infine suggerendo miglioramenti al programma. Si è parlato poi dell’impatto che il PNRR- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha avuto nella creazione di veri e propri Centri Nazionali per la ricerca di frontiera, tra cui appunto il NBFC – National Biodiversity Future Centre, in cui il CNR-IRBIM è fortemente coinvolto nel suo ruolo di coordinatore dello Spoke 2, del Gateway Biodiversità, di Itineris – Italian Integrated Environmental Research Infrastructures System, per il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca. Molto dinamica la sessione dedicata ai 10 Gruppi di Lavoro, in cui seppur brevemente sono state presentate le attività di ricerca trasversali, multidisciplinari e innovative dei gruppi creati spesso attorno a tematiche di urgente carattere ambientale, dalla Siccità al Ciclo del Carbonio, dal Paleoclima alle Geoscienze Planetarie. La Presidente, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, è intervenuta parlando del piano di rilancio del CNR in funzione dei settori disciplinari ERC-European Research Council e delle sue prospettive. Le sessioni “Coordinamento progetti e dimensione internazionale” e “Keynote” sono state incrociate presentando i ricercatori del CNR protagonisti di rilevanti esperienze all’estero, o ancora i ricercatori stranieri accolti dal CNR e infine presentando importanti argomenti di ricerca di avanguardia sulle grandi tematiche di Terra, Fuoco, Acqua e Clima. In tarda serata, la giornata è stata chiusa nuovamente dal Direttore Trincardi che ha difeso l’attuale compagine del Dipartimento, dimostrando con argomenti scientifici e, soprattutto dopo una giornata straordinariamente ricca di contenuti, il grande peso che le attività del Dipartimento giocano a livello nazionale e internazionale. Approfondimenti, programma completo e materiale alla pagina dedicata della conferenza di dipartimento.

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