BASSET-MED mira a fornire informazioni chiave sulla biodiversità e gli ecosistemi marini del Mar Mediterraneo Centrale – Stretto di Sicilia, sui servizi ecosistemici, le attività umane ed il rischio di degrado su tali ecosistemi causato dalle pressioni antropiche e dal cambiamento climatico. Una migliore comprensione delle funzioni ecosistemiche e della biodiversità in tali ambienti consentirà di valutare con maggiore accuratezza le conseguenze derivanti della perdita dovuta all’eccessivo sfruttamento del capitale naturale, per aiutare a valutare la fattibilità ambientale e socio-economica di ogni piano di gestione del territorio. Questi rappresentano anche i prerequisiti per lo sviluppo di un quadro di pianificazione dello spazio marino (MSP) in grado di integrare l’approccio ecosystem-based alla gestione, con particolare attenzione alle attività di pesca, le risorse ittiche, le specie vulnerabili ed gli habitat marini. Gli ecosistemi marini e costieri supportano anche l’agenda Blue Growth, e per questo il progetto mira anche a valutare i collegamenti tra i servizi ecosistemici e quelli richiesti dall’agenda Blue Growth. Il progetto è svolto in collaborazione con ISMAR CNR, NISEA, il Dipartimento di Energia, Ingegneria dell’Informazione e Modelli Matematici dell’Università di Palermo ed il Dipartimento di Biologiadell’Università di Roma Tor Vergata.
Sostenere l'operatività e il funzionamento e di RCG Med&BS, superare gli approcci nazionali e raggiungere i risultati attesi dal lavoro regionale coordinato per la raccolta dei dati sulla pesca.
Una campagna di studio ed osservazioni che coinvolge scienziati marini e cittadini nel comune intento di produrre una serie di istantanee dal mare durante il lockdown.
Comprendere i pathway di trasmissione ed il destino degli antibiotici, dei geni di antibiotico-resistenza, dei batteri antibiotico-resistenti e di altri microorganismi patogeni in acquacoltura, includendo anche la contaminazione proveniente dall’ambiente.
Monitoraggio di piattaforme nel Mare Adriatico finalizzato a verificare gli eventuali effetti a seguito dello scarico in mare delle acque di produzione derivanti da piattaforme offshore e dell’assenza di pericoli per le acque e per gli ecosistemi acquatici.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.