Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (CNR-IRBIM) di Mazara del Vallo e di Ancona ha recentemente concluso la fase operativa di un progetto realizzato in collaborazione con il World Wildlife Fund (WWF) e la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM).
Alla luce delle indicazioni contenute nella Raccomandazione GFCM/42/2018/5, che pone l’accento sull’esigenza di identificare e sviluppare misure volte a mitigare gli impatti negativi della pesca a strascico sui giovanili delle principali specie commerciali, l’iniziativa è finalizzata all’identificazione e alla sperimentazione di soluzioni tecniche innovative per la riduzione delle catture accessorie e indesiderate nella pesca a strascico multispecifica nello Stretto di Sicilia, contribuendo alla conservazione delle risorse biologiche marine e alla promozione di pratiche di pesca sostenibili.
In questo contesto, nella primavera del 2023 e nell’estate del 2025 sono stati condotti due studi sperimentali nella GSA 16 (Sicilia meridionale). Le attività sperimentali in mare hanno riguardato due specie di elevato valore commerciale, Merluccius merluccius (nasello europeo) e Parapenaeus longirostris (gambero rosa), entrambe gestite nell’ambito di un piano pluriennale del GFCM e attualmente considerate a rischio di sovrasfruttamento.
Le prove in mare sono state condotte utilizzando tre differenti imbarcazioni commerciali, caratterizzate dalle medesime specifiche tecniche e operanti in parallelo, nello stesso periodo e nella stessa area di pesca. Ciascuna unità ha impiegato una diversa configurazione di rete: una rete commerciale standard, utilizzata come controllo; una rete equipaggiata con una griglia di selezione dei giovanili delle due specie; e una rete denominata “T90” caratterizzata dalle maglie di una rete commerciale ruotate di 90° rispetto alle tradizionali maglie romboidali. I tre sistemi sono stati impiegati simultaneamente per confrontare abbondanza e composizione delle catture tra rete commerciale e dispositivi selettivi.
A bordo delle tre imbarcazioni, i ricercatori del CNR-IRBIM Vincenzo Garozzo, Michele Luca Geraci, Khalil Besbes, Giacomo Sardo, Andrea Petetta e Giorgio Vianson hanno condotto attività di campionamento e analisi quantitative e qualitative delle catture, con l’obiettivo di valutare l’efficacia dei diversi sistemi nel ridurre la cattura di esemplari giovanili e di specie non bersaglio.
Sono inoltre state effettuate riprese subacquee delle griglie di selezione al fine di valutare la vitalità dei naselli e delle altre specie commerciali, nell’ambito delle analisi sul tasso di sopravvivenza post-cattura.
Il progetto ,finanziato dall’Unione Europea, rappresenta una prosecuzione delle iniziative di cooperazione regionale promosse dalla CGPM, volte a favorire una pesca sempre più selettiva, sostenibile e responsabile. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: https://www.fao.org/gfcm/news/detail/en/c/1641477/