Assessing the sources and accumulation patterns of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs) in corals is critical,
as they threaten coral ecosystem resilience in addition to other anthropogenic pressures. We determined acenaphthene,
fluorene, fluoranthene, and pyrene concentration in the skeleton and soft tissue of 7 adult and 29 old
specimens of the non-zooxanthellate coral Leptopsammia pruvoti from the Mediterranean Sea. Leptopsammia
pruvoti accumulated 2-72 times higher PAH concentrations than the previously investigated zooxanthellate
Balanophyllia europaea living at the same site at shallower depth, likely in relation to the different trophic
strategy. Low molecular weight PAHs were preferentially accumulated compared to high molecular weight
PAHs. Detected PAHs were mainly petrogenic, consistently with local pollution sources. Populations of L. pruvoti
immobilized PAHs in the skeleton 3-4 orders of magnitude more efficiently than B. europaea. This highlights the
need to investigate other non-zooxanthellate species, which represent the majority of Mediterranean scleractinians,
but are widely overlooked with respect to the few zooxanthellate species.
Le attività di ricerca dell’Istituto vengono condotte nell’ambito di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, sia di carattere nazionale che internazionale, a valere su programmi di finanziamento a regia regionale (POR FEAMPA - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura e POR FESR - Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o ministeriale (PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, PNRA - Programma nazionale di ricerca in Antartide, PO FEAMPA - Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), programmi per la Cooperazione Territoriale Europea (Interreg), programmi di finanziamento diretto della Commissione Europea (Horizon2020 ed Horizon Europe, Life, JPI - Joint Programming Initiatives, ERA-NET Cofund) ed iniziative di collaborazione tematica gestite da organizzazioni internazionali quali, ad esempio, la FAO – GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean). L’Istituto sviluppa anche progetti finanziati nell’ambito di collaborazioni con imprese private nei settori della blue economy nonché del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca. I progetti di ricerca, prevalentemente di carattere collaborativo, vengono sviluppati attraverso un’ampia rete di partner che includono la maggiori Istituzioni di Ricerca ed Università italiane ed estere.
