Analisi ambientali e monitoraggi associati lavori di escavo per adeguamento dei fondali antistanti il primo tratto della Banchina 26 del Porto di Ancona. Fase di caratterizzazione – Analisi integrative. Istituto di Scienze Marine, CNR, Ancona,

Fabi Gianna; Fabrizio Bernardi Aubry; Alessio Gomiero; Elisa Punzo; Spagnoli F; Alessandra Spagnolo;

L’Autorità Portuale di Ancona ha la necessità di effettuare, a fronte della realizzazione di alcune consistenti opere portuali, nuovi escavi dei fondali compresi tra l’imboccatura del porto di Ancona e la diga foranea sottoflutto. Il primo di tali interventi, riguardante l’approfondimento dei fondali antistanti la banchina n. 26 e approvato con parere da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 03/09/2014 (prot. n. DVA-2014-0028154) con procedura d’urgenza, comporterà la mobilitazione di circa 60.000 m3 di materiale che dovranno essere sversati in mare.
L’area di sversamento attualmente in uso è situata a una distanza di circa 4,8 mn a NE del porto di Ancona e a circa 4 mn dalla costa, ad una profondità compresa tra 24 e 30 m. L’area ha dimensioni di 2,3 x 1,5 mn per cui, considerando una ricopertura massima di 5 cm, spessore che viene ritenuto compatibile con i processi di ricolonizzazione da parte degli organismi bentonici (ICRAM-APAT, 2007), è stato stimato che sia in grado di ricevere circa 590.000 m3 di materiale. Dal 1999 al 2005 vi sono stati immersi 257.000 m3 di sedimenti.
L’area di sversamento attualmente in uso è stata caratterizzata nel 2013 dal CNR-ISMAR di Ancona (ISMAR, 2014a). Alle indagini già condotte ne verranno aggiunte altre ai sensi di quanto richiesto con Decreto Regionale N.82/VAA del 08_08_2014 del DPFVAA.
Considerando la capacità dell’area e i risultati delle indagini condotte si ritiene che i 60.000 m3 di materiale provenienti dall’escavo dei fondali antistanti la banchina 26 possano essere conferiti in tale area.
Inoltre, al fine di ottimizzare la gestione dell’area in oggetto, nel Piano di monitoraggio redatto dal CNR-ISMAR di Ancona (ISMAR, 2013) essa è stata suddivisa in 4 celle ciascuna delle quali ha dimensioni di 1,15×0,75 mn ed è in grado di ricevere circa 83.000 m3 di sedimenti. Pertanto, è stato previsto che i 60.000 m3 di materiale provenienti da questa prima operazione di escavo vengano sversati in un’unica cella, precisamente nella cella n. 1 (fig.1.1).
Nell’ottobre 2014, al fine di valutare gli impatti determinati nell’ecosistema marino dal dragaggio e dallo sversamento di tali sedimenti, in accordo sia con il Piano di monitoraggio del CNR-ISMAR (2013) che con il Decreto Regionale N.82/VAA del 08_08_2014 del DPFVAA, era stato proposto un piano di monitoraggio (ISMAR, 2014b) che prevedeva quanto segue:
1)Indagini integrative rispetto a quelle già effettuate per la caratterizzazione dell’area di sversamento: tali indagini riguarderanno la componente fitoplanctonica;
2)monitoraggio della cella 1 all’interno dell’area attualmente in uso, durante e dopo i lavori di sversamento;
3)monitoraggio dell’area antistante la banchina 26 prima, durante e dopo i lavori di escavo.
Nel presente rapporto sono descritti i risultati relativi alle indagini effettuate sia nell’area interna al porto di Ancona sia nell’area di sversamento a mare nel periodo aprile-maggio 2015, prima dell’inizio dei lavori di sversamento, e comprendente i seguenti aspetti/comparti:
-caratterizzazione delle comunità fitoplanctoniche all’interno dell’area di sversamento;
-Valutazione degli effetti del dragaggio sui sedimenti marini (flussi bentici) prima dei lavori di escavo;
-Valutazione degli effetti del dragaggio su organismi sentinella (mussel watch) prima dei lavori di escavo.


2015 - Rapporto di progetto (Project report)


pp.63, 2015


Keywords: Porto di Ancona


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