Il divieto di strascico nel Golfo di Castellammare (Sicilia N-O): uno strumento di successo per la gestione sostenibile della pesca demersale
PIPITONE C.; D'ANNA G.; BADALAMENTI F.; ANDALORO F.; FALAUTANO M.; FIORENTINO F.; GIANGUZZA P.; RINELLI P.; SPANÒ N.;
Il Golfo di Castellammare (Mar Tirreno, Sicilia nord-occidentale) è sottoposto dal 1990 a un
divieto di pesca a strascico che copre gran parte della piattaforma continentale per circa 200 km2.
L’efficacia del divieto come misura di gestione della pesca finalizzata al recupero degli stock ittici è
stata valutata attraverso numerose campagne di ricerca effettuate fra il 1985 e il 2005, prima e dopo
l’applicazione del divieto. I dati raccolti dopo il divieto sono stati confrontati con dati provenienti
da due aree di controllo sulla costa settentrionale della Sicilia soggette a pesca a strascico e con dati
raccolti prima del divieto. I risultati ottenuti mostrano un chiaro aumento della biomassa ittica nel
Golfo di Castellammare come conseguenza della protezione. Una specie a breve ciclo vitale e a distribuzione
profonda come il gambero rosa Parapenaeus longirostris non sembra essere influenzata dal
divieto. Le altre, in particolare la triglia di fango Mullus barbatus hanno mostrato un forte aumento
di densità. Il divieto di strascico si conferma una misura efficace di gestione sostenibile delle
risorse ittiche demersali. Vengono inoltre evidenziati i problemi legati al ridotto controllo sull’applicazione
del divieto e la necessità di un monitoraggio scientifico per verificare l’efficacia della
misura di gestione.
2019 - Articolo in rivista
Il Naturalista siciliano (Online) 43 (2019): 135–154.
Keywords: trawl ban, fisheries management, Sicily, Mediterranean